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Il volume prende in esame la ricerca di Giancarlo Chiavacci (1936- 2011) riguardante l'ambito fotografico che è parte fondante all'interno del suo complesso e articolato percorso esistenziale e artistico. Chiavacci ha lavorato in silenzio per cinquant'anni, studiando, sperimentando, analizzando, scrivendo e producendo opere rimaste per lo più nel suo studio. Durante gli anni '70, Chiavacci si accosta a un uso non convenzionale della macchina fotografica elaborando una riflessione tra l'artista stesso e la presenza ineludibile della tecnologia, adottata, quest'ultima, sia come strumento che come oggetto virtuale delle sue opere. La sua produzione fotografica, caratterizzata da oggetti astratti che contengono un carattere bidimensionale, abbraccia non solo riflessioni concettuali sulla processualità fotografica ma anche ricerche sul movimento dell'oggetto nello spazio, sulla dimensionalità, sul colore e sulla definizione di tempo.